Pillole di Apollo: Apollo 13 e il freddo polare in cabina.

Vi siete mai chiesti perché gli astronauti di Apollo 13: Jim Lovell, Fred Haise e Jack Swigert, non hanno indossato le loro tute per restare al caldo o non hanno utilizzato l'ossigeno dei PLSS (Portable Life Support System) per pulire la CO2 del Modulo Lunare?

New York, da sx. Gene Kranz (Apollo 13 Fligh Director); Jim Lovell (CDR); me; Fred Haise (LMP)


Le ragioni sono molteplici e tutte collegate fra loro:

1) I PLSS a bordo erano soltanto due, uno dei tre astronauti avrebbe dovuto farne a meno. (vedi punto 8, Swigert)

2) Con le tute indossate e gli zaini, non ci sarebbe stato abbastanza spazio nel modulo lunare per muoversi e operare.

3) Le tute Apollo richiedono un alimentatore per il sistema di circolazione e non avevano la possibilità di risparmiare energia. Senza il sistema di circolazione del liquido refrigerante si sarebbero rapidamente surriscaldati.

4) Hanno dovuto utilizzare parti del sistema di circolazione della tuta per far circolare l'aria nella cabina dopo che  i ventilatori della cabina erano stati spenti, per risparmiare energia.

5) Avevano bisogno di usare i PLSS per produrre acqua allo stato liquido.

6) L'isolamento multistrato nella tuta spaziale è efficace nel vuoto dello spazio, ma molto meno efficace nella cabina pressurizzata. 

7) Il Comandante Jim Lovell pensò che le tute li avrebbe fatti sudare e sarebbe stato meglio rinunciare a qualche minuto di calore evitando  problemi molto più grandi nel proseguo della missione.

8)  Solo due tute erano state progettate per l'EVA sulla Luna, mentre il  CMP (Swigert) ne aveva una utilizzabile solo per il lancio e il rientro.

9) Indossando le tute molto probabilmente si sarebbero surriscaldati rapidamente e certamente avrebbero peggiorato l'ipotermia dopo averle svestite.

10) Le tute erano ingombranti e impermeabili, quindi gli astronauti avrebbero sudato copiosamente perdendo liquidi e sali minerali.

In definitiva indossare le tute non sarebbe stata la scelta migliore e solo in caso di emergenza, come la depressurizzazione della cabina, sarebbero state indispensabili. In questo caso solo due astronauti avrebbero potuto collegarsi al sistema di ventilazione del modulo lunare... Per fortuna non fu necessario decidere chi sarebbe sopravvissuto o meno. 

Tornarono a casa tutti e tre sani e salvi. La missione Apollo 13 nell'immaginario comune resta ancora oggi l'emblema del lavoro in team dell'ente spaziale americano, NASA.


Tuta Apollo completa (Credit NASA)

Portable Life Support System di Apollo 13 (Credit NASA)

Cartuccia di Litio utilizzata per abbassare i livelli di Co2 in cabina. (Coll. personale)




Un libro per conoscere l'intero Programma Apollo? Curiosità e incontri con i protagonisti fanno di Progetto Apollo uno strumento unico nel suo genere. Un manuale per navigare fra i mille aspetti del programma lunare, le curiosità, i retroscena. Gli uomini viventi che hanno camminato sulla Luna sono rimasti in 4: Buzz Aldrin (Apollo 11); David Scott (Apollo 15); Charlie Duke (Apollo 16) e Harrison Schmitt (Apollo 17). Molti dei protagonisti di quell’impresa sono ancora in vita, astronauti, ingegneri, tecnici. Fino a quando ci sarà la memoria storica, il loro impegno non sarà dimenticato. Progetto Apollo “Il sogno più grande dell’uomo” vuole essere un tributo a quell’impresa.   









COME ACQUISTARLO:

IL LIBRO è ACQUISTABILE ESCLUSIVAMENTE 
durante le conferenze o scrivendo a 
indicando il proprio indirizzo di spedizione. 
Prezzo 30 euro + 5 euro sped. racc. 



Commenti

Post popolari in questo blog

Pillole di Apollo: Le sarte delle tute spaziali

PROGETTO APOLLO "Il sogno più grande dell'uomo"

Pillole di Apollo: Vedere I luoghi di atterraggio delle missioni Apollo